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Mamma, mi prude il sederino!

Chi di noi avendo contatto con un bimbo o con chiunque ne abbia uno, non ha mai sentito parlare dei così detti “vermetti”?

Ecco, questi precisamente sono gli ossiuri.

Gli ossiuri sono parassiti vermiformi che infestano l’intestino e causano disturbi di tipo gastro-intestinale. Questa parassitosi è in realtà causata dal verme Enterobius vermicularis appartenente alla famiglia dei Nematodi e noto più comunemente come ossiuro.

L’infestazione può colpire chiunque, ma la principali vittime risultano essere i bambini, soprattutto in età prescolare e scolare a causa dell’abitudine di portare mani e oggetti potenzialmente infetti, alla bocca.

Gli ossiuri raggiungono la loro maturità nell’intestino in 2-6 settimane per dare poi origine alla sintomatologia e ai disturbi ad esso associati, tra i quali il principale è il prurito anale. Gli altri sintomi possono comprendere irritabilità, perdita dell’appetito, dolori addominali, insonnia e irrequietezza.

Poiché la femmina migra verso l’ano generalmente durante le ore notturne, depositando le uova entro le pieghe cutanee, al mattino può essere notata la presenza di vermetti biancastri nell’area perianale. Sono proprio i movimenti del verme femmina e la sostanza viscosa in cui deposita le uova ad essere responsabili del fastidioso prurito.

La diagnosi può essere effettuata tramite lo Scotch test, un semplice esame non invasivo che consiste nel porre un pezzettino di comune scotch nell’area perianale, tenendolo adeso tutta la notte. Al mattino, lo scotch sarà fatto aderire su un vetrino precedentemente richiesto al laboratorio e e consegnato al laboratorio stesso dove verrà osservato al microscopio dal personale tecnico, per verificare la presenza o meno delle uova e di eventuali vermi rimastri “intrappolati.”

Dal momento che di solito, l’ossiuriasi si verifica in seguito al trasferimento delle uova di parassita dalla regione perianale alla bocca di un nuovo ospite, è facile capire come sia semplice contagiare in poco tempo più persone. La contaminazione, infatti, può riguardare cibi, vestiario, biancheria da letto, coperte e giocattoli, etc..
Basti pensare ad un bimbo che dopo essersi grattato il sederino a causa del prurito, tocchi uno o più oggetti a cui possono attingere successivamente altri bambini (es. fratellini/ sorelline/ compagni di scuola) e/o componenti della famiglia; da qui all’infestazione generale il passo è breve, soprattutto tenendo presente che le uova depositate nell’ambiente possono sopravvivere per 3 settimane alla normale temperatura domestica.

Per evitare la contaminazione di ossiuri rivestono fondamentale importanza alcune misure preventive, come curare l’igiene intima ogni mattina (per eliminare le uova rilasciate durante la notte) e lavarsi le mani prima di toccare o mangiare cibi, e in caso di accertata contaminazione, si rende soprattutto necessaria la disinfezione degli ambienti domestici e degli oggetti di uso comune.


Uova di Enterobius Vermicularis
Microscopio ottico 40x
Neomedica Analisi cliniche Sciarra srl


Enterobius Vermicularis, porzione di verme intero contenente uova
Microscopio ottico 40x
Neomedica Analisi cliniche Sciarra srl