
Perché la
tiroide è un organo così importante?
La tiroide è un organo piccolo, ma
è molto importante perché regola i processi metabolici ed il consumo di energia
dell’intero organismo attraverso la produzione di due ormoni: la tiroxina (T4)
e la triiodotironina (T3). Per la sintesi di questi ormoni è indispensabile lo
iodio ed è questo il motivo per cui un insufficiente apporto alimentare di
iodio può essere seguito (soprattutto durante la gravidanza e l’infanzia) da
conseguenze sfavorevoli sullo sviluppo.
Come possiamo diagnosticare eventuali patologie?
Vista l’importanza delle funzioni
ricoperte da questo organo, è fondamentale eseguire periodici check-up per
valutarne il corretto stato di funzionamento.
Importanti informazioni sono
ricavabili dal dosaggio dell’ormone tireostimolante TSH, ovvero quell’ormone di
produzione ipofisaria in grado di stimolare la ghiandola tiroidea a
sintetizzare i giusti livelli di ormoni tiroidei, necessari ad una corretto funzionamento dei processi metabolici.
In linea di principio, quando la tiroide funziona meno del necessario
(“ipotiroidismo”) il TSH è elevato, mentre quando
la funzione tiroidea è eccessiva (“ipertiroidismo”) i livelli del TSH si
abbassano fino a divenire indosabili.
Quali sono i disturbi tiroidei più diffusi, i loro sintomi e i fattori
responsabili?
La tiroide può funzionare meno del necessario a causa di processi infiammatori
cronici (“Tiroidite cronica autoimmune o
di Hashimoto”), di precedenti trattamenti chirurgici o medico-nucleari, o
di errori congeniti della sintesi degli ormoni tiroidei. Poiché la tiroidite cronica autoimmune, la causa più frequente
di IPOTIROIDISMO spontaneo, decorre lentamente e in modo inapparente, i
sintomi dell’ipotiroidismo si instaurano in genere in modo insidioso nel corso
di alcuni anni. Il quadro clinico è spesso caratterizzato da stancabilità, incremento ponderale, sensazione di gonfiore,
intolleranza al freddo e difficoltà nella concentrazione. La diagnosi è posta facilmente sulla base del reperto di elevati
valori di TSH. Dopo pochi mesi dall’inizio di una terapia i sintomi scompaiono
e l’ipotiroidismo viene risolto senza complicanze per l’organismo.
L’IPERTIROIDISMO invece è indotto da una produzione di ormone tiroideo
superiore alle necessità dell’organismo. In questi casi, la tiroide produce una
elevata quantità di ormoni che stimolano eccessivamente le funzioni
dell’organismo sotto il proprio controllo. I sintomi più frequenti associati a
condizioni di aumentata funzionalità tiroidea sono: battito cardiaco
accelerato, tremori delle mani, nervosismo ed insonnia, sensazione di caldo e
sudorazione, tendenza al dimagrimento e sensazione di facile stancabilità. Le cause
di ipertiroidismo sono di varia natura. Tra le più frequenti il Morbo di
Basedow, la presenza di noduli
iperfunzionanti all’interno della tiroide (“Gozzo tossico nodulare”) o per
processi infiammatori come nel caso di Tiroidite subacuta.
Il NODULO TIROIDEO è un ingrossamento ben circoscritto e delimitato di
una parte (anche molto piccola) della tiroide. Noduli tiroidei apprezzabili con
la semplice palpazione del collo sono presenti nel 5% circa della popolazione,
ma noduli così piccoli da poter essere
svelati solo dalla ecografia della tiroide interessano fino al 30-40% della popolazione adulta. E’ chiaro che un disturbo così diffuso è nella maggior parte
dei casi del tutto benigno. Tuttavia, è importante
selezionare i rari casi (5-7% del totale) che sono costituiti da tumori maligni, ai fini di porre in
atto un trattamento precoce che è spesso completamente risolutivo della
malattia.
La visita,
l’esame ecografico e il profilo ormonale consentono al medico di giudicare
il rischio di malignità dei noduli. Tuttavia, per determinare in modo quasi
certo (90-95%) se il nodulo è benigno è spesso necessario eseguire un
agoaspirato tiroideo.
Non trascurare la prevenzione di questo importantissimo
organo!